“Sono al mondo per stupirmi”. E per stupire noi, con la sua “Arte nelle mani”

Una giovane donna bionda con un sorriso gioioso e due occhi blu, luminosi e sereni, che cambiano colore a secondo del tempo: ecco la tessitrice di Cassinetta di Lugagnano, Simona Lombardo.

Lavora al telaio e la navetta, che passa tra i fili dell’ordito, sembra musica e riempie l’aria del suo atelier “Arte nelle mani” a Cassinetta di Lugagnano, in Villa Visconti.

I fili sono seta, cashmere, lino, bambù ma anche lana, cotone e materiali speciali per produzioni particolari legati al mondo dell’alta moda, come oro e cashmere ritorti insieme o rame… “Acquisto i filati selezionando i fornitori per il loro modo di lavorare, che sia etico, sostenibile con fasi di lavorazioni e di stile italiani” racconta Simona Lombardo. E mi lascia accarezzare la morbidezza della stoffa che sta tessendo.

Simona era uscita dagli studi di ragioneria con la voglia di sperimentarsi nel lavoro e, nello studio notarile, si è applicata con metodo e precisione alla redazione degli atti legali; poi… “Ho fatto un colpo di testa, ho dato le dimissioni, ma sentivo di dover uscire allo scoperto e sperimentare l’intensità di una passione” racconta con gli occhi che si perdono nelle scelte del passato. Negli anni ‘90 aveva da poco conosciuto un nuovo amico, Alberto, poi fidanzato e poi marito, che aveva una mamma tessitrice; e Simona ha incontrato al suo destino nel momento in cui ha visto il telaio dei primi del ‘900, ancora a mano, ma già con parti meccaniche moderne (un prodigio di tecnica per l’epoca) e se ne è innamorata. Proprio come di Alberto!

Quando la mamma di Alberto mi ha permesso di appoggiare le mani sul telaio ho sentito che era vivo e che io ero sua! Ho provato a tessere e la magia mi ha preso, ho trovato in me la naturalezza del gesto, la consapevolezza del movimento, non ho avuto bisogna di studiare, la conoscenza era già dentro di me e mentre muovevo la spoletta, i pedali e il pettine questa arte antica mi si è svelata. Alle volte non serve andare lontano, la vita ci mette di fronte ai nostri talenti e dobbiamo essere attenti a riconoscerli! -racconta Simona Lombardo– e posso dire, senza falsa modestia, che sono stata una rivelazione, un talento naturale: e difronte al mio talento ho saputo con sicurezza di voler fare la tessitrice!”.

Simona Lombardo ha lavorato con e per tanti grandi firme della moda italiana e straniera Missoni, Gucci, Versace, Stella McCartney, Chanel; “Mi indicavano i loro desideri e mi davano tracce da seguire, io sviluppavo punti di lavorazione compatibili con la morbidezza da dare agli abiti” racconta ancora Simona che non ha frequentato una scuola, ma ha affinato la tecnica della tessitura con la pratica e l’intuito.

Sarah Burton, proprietaria del brand McQueen, dopo aver ricevuto i tessuti prodotti da Simona Lombardo ha preso un aereo da Londra per incontrarla di persona e sentire la musica del suo telaio.

Il mese scorso ha ricevuto il Premio Italo Agnelli da Ascom Abbiategrasso per la qualità delle sue produzioni.

Simona Lombardo ha realizzato anche arazzi per le navi di Costa Crociere, con rielaborazioni tessili di quadri di Paul Klee; e ora nel suo atelier sta sperimentando altre tecniche per unire tessitura e pittura, basandosi sulle immagini di grandi artisti del passato e moderni.

Tra le tante proposte ricevute, anche quella del museo Archeologico e Numismatico di Milano, per il quale ha riprodotto tessuti antichi partendo da brandelli di abiti di epoca tardo longobarda; e parla dello stupore e della meraviglia di tenere fra le dita fili che hanno attraversato la storia, fili legati da secoli al mondo femminile e passati tra le dita di migliaia di donne per essere filati, tessuti, ricamati e rammendati. E così, tra ricordi e progetti in corso, fa scorrere i suoi 25 anni di tessitura (e di Alberto).

Ama creare abiti che rispettino, recuperandola, la geometria e la forma del tessuto; ama studiare e interpretare sempre nuovi intrecci fra trama e ordito, per creare il tessuto giusto e di conseguenza l’abito giusto per le esigenze di ciascuna persona; ama la semplicità e la purezza dei materiali e delle forme e le piacerebbe poter raccontare ad altri di questa arte antica che per lei è diventata lavoro concreto, non un lavoro da museo, ma uno dei possibili propulsori di quel Made in Italy che rende fieri gli italiani rappresentati nel mondo.

Difronte all’incertezza del mondo lavorativo contemporaneo, Simona è più che convinta che ci sia sempre un’altra possibilità di creare opportunità di sviluppo, con consapevolezza e responsabilità verso se stessi, l’ambiente e gli altri.

Bisogna saper seminare il cambiamento, per poter raccogliere nuove prospettive” dice ancora Simona mentre mostra i modelli creati per i bambini con tessuti naturali fatti di fibre impalpabili e leggerissime, preziosi ed eleganti. Poi mostra la sala di “Trame di luce”, la linea di abiti per le spose, dove sono conservati i prototipi degli abiti che hanno accompagnato molte ragazze all’altare.

La bellezza salverà il mondo (per dirla con Dostoevskij) risuona spesso nella mia mente, e mi impegno per rendere questa frase parte integrante della mia vita, una sorta di cammino spirituale, attraverso il lavoro, alla ricerca di se stessi, del rapporto con gli altri, della gioia di vivere, del prodotto perfetto”. Simona Lombardo è uno spirito libero e una donna che amala cultura e la letteratura. E mentre mi saluta cita Goethe: “Sono al mondo per stupirmi.”

E aggiungerei per stupire noi, con la sua “Arte nelle mani”.

Paola Mazzullo

www.paolamazzullo.it

L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 8 aprile, pag. 21