InCorto atto primo: vince “Il polentaio”

static_qr_code_without_logo“Abbiamo ricevuto 12 cortometraggi per questa prima edizione del concorso “ In Corto” e finalmente, il 5 Febbraio scorso, i personaggi in essi raccontati hanno travato la loro casa… il cinemateatro Agorà di Robecco sul Naviglio”, racconta Lisa Hildebrand ideatrice (insieme a Davide Pastori, Marta Tonetti, Giovanni Barenghi e Filippo Maltagliati ) ma soprattutto organizzatrice del concorso.

Ecco titoli e autori dei “corti” presentati: Il calzolaio di Attilio Viganò, 33 di Paracchini e Barucchelli, La sequoia di Ormea di Gianni DeStefanis, Lei come noi di Lovati Federica, 3’39’’ di Bocca e Dellacorna, La Shighera di Lorenzo Bienati, Theresa di Scarcella Ilaria. E quelli premiati dalla giuria: al 3^ posto Fairitales di Matteo Losa che racconta il momento in cui, nella vita spensierata di un ragazzo, irrompe con durezza la realtà. I giudici si complimentano per la capacità di sintesi dell’autore che in 5 minuti riesce a raccontare una vita (Matteo scherza e aggiunge “tanto ci sarà un due”), per la consapevolezza delle riprese e del ritmo narrativo.

Al secondo posto 10:19 dell’SFA l’Aurora Inveruno di Alessandro Carraro. Nella presentazione si legge: la passione per i camion, l’utilizzo del computer e l’incontro con altre persone diventano strumenti terapeutici per superare l’angoscia e la sofferenza. E quello che colpisce la giuria è lo stile anti conformista della ripresa e del montaggio e la creatività nell’approccio introspettivo al personaggio.

Il primo posto è di Gianni Comincioli con il suo Il Polentaio; la polenta è il piatto principe della cucina contadina, una piatto povero che racchiude, nei gesti della preparazione, la ricchezza di chi non ha nulla. Un tuffo tra sapori e esperienze del passato.

Fabrizio Tassi parla a nome di tutta la giuria quando dice: “Il cinema migliore, a volte, è quello in cui sembra esserci meno cinema… in cui semplicità fa rima con verità. Il polentaio è un personaggio formidabile e quel modo di raccontarlo, senza fronzoli, stando con l’obiettivo su di lui, lasciando che dica ciò che gli passa per la testa, è perfetto, perché così lui ha il tempo e lo spazio per essere se stesso, singolo e insieme universale riuscendo a raccontare in pochi minuti tutto un modo di essere, vivere, pensare”. Fanno eco le parole di Hanna Hildebrand che conferma: “la scelta rappresenta la voglia di riconoscere il valore della semplicità comunicativa, per ricordare quanto sia possibile valorizzare elementi quotidiani, senza dover per forza seguire le strategie cinematografiche più formali”.

La macchina del tempo, di Ermete Labbadia e Paolo Budassi, si guadagna la menzione speciale della giuria “per il modo simpatico e leggero di interpretare il tema dell’omaggio al cinema, rievocando celebri personaggi e facendo del cinema stesso un personaggio”.

Una giuria competente quella che ha votato i cortometraggi: Hanna Hildebrandt artista multimediale con uno studio a Berlino, Fabrizio Tassi critico cinematografico e giornalista abbiatense, Roberto Rup Paolini regista milanese, Walter Leonardi attore (che il 6 Febbraio era in scena a Magenta per Dedalus con il suo spettacolo “Ti parlerò d’Amor”) che commenta la serata scherzando con un gioco di parole “sono felice che un Comune abbia proposto qualche cosa di fuori dal comune!” e Tino Malini editore della libreria La Memoria del Mondo di Magenta e uomo di cultura.

“La sala era tutta piena, il pubblico ha applaudito entusiasta dopo la visione di ogni cortometraggio. La formula di questo concorso è azzeccatissima. Spero proprio che la manifestazione continui nei prossimi anni perché ne immagino un futuro radioso e potrebbe trasformarsi in un festival di grandi dimensioni” dice Attilio Viganò, che collabora per la realizzazione della programmazione del Cineteatro Agorà, ma che è stato anche uno dei partecipanti al concorso con il suo corto sul calzolaio di Robecco che per passione racconta fiabe in musica.

Il pubblico, che ha votato in sala, ha assegnato invece il primo posto della giuria popolare a Siamo qui di Porfii Production per la regia di Tobia Bertolotti; il legame tra paese e gruppo di amici, commuove i robecchesi che si entusiasmano per questa passeggiata tra passato prossimo, presente e futuro.

Il Sindaco Barni sottolinea che il concorso “in Corto” le è sembrato uno degli eventi più innovativi dell’anno; e poi dichiara: “ho votato anche io con il pubblico in sala per Siamo qui; tutti i cortometraggi sono stati davvero interessanti, ma in questo ho rivisto ragazzi che conosco, che hanno frequentato le nostre scuole, non avrei potuto non votarli” e conferma l’appoggio dell’amministrazione cittadina per le future edizioni del concorso.

I corti vincitori verranno riproiettati prima dei film nella stagione primaverile del cineforum del cineteatro Agorà.

Paola Mazzullo

L’articolo è stato pubblicato su La Libertà del 12 Febbraio 2016