La scuola dei desideri è a Pontevecchio di Magenta

Sedici studenti delle classi seconde e terze, sezioni E e F, della scuola media “4 giugno 1859” di PonteVecchio (Istituto Comprensivo via Papa Giovanni Paolo II di Magenta), accompagnati e coordinati dal professore di tecnologia, Bartolomeo Figuccio, hanno progettato la scuola nella quale vorrebbero studiare.

L’iniziativa è partita aderendo al bando “Macroscuola” lanciato dalla sezione giovani di Ance (Associazione nazionale costruttori edili); un concorso di idee per la progettazione della scuola ideale, una scuola che nasca direttamente dalle esigenze e dai desideri di coloro che la vivono.

«Le 10 studentesse e i 6 studenti selezionati hanno dapprima pensato individualmente al progetto, poi hanno elaborato le idee insieme e, per coinvolgere anche i compagni che non facevano parte del gruppo di progettazione, hanno realizzato un sito sites.google.com/site/progettotechnomedia/home  dove confrontare e condividere opzioni e idee, esprimere preferenze» ha spiegato il professor Figuccio. Una sorta di pensiero collettivo che potesse unire idealmente 120 ragazzi delle scuole medie, 103 studenti delle primarie e i docenti.

Per un corretto inserimento nel territorio, della struttura progettata, hanno effettuato ricerche sulle caratteristiche e le emergenze architettoniche più significative di Pontevecchio, hanno studiato il modello abitativo della cascina e della casa di corte, i materiali da costruzione utilizzati e persino la vegetazione autoctona.

«Abbiamo pensato anche all’ambiente, suggerendo materiali ecosostenibili, come ad esempio la canapa e il canapulo; al risparmio energetico e all’utilizzo di energia rinnovabile» hanno detto i ragazzi che hanno previsto anche isolamento termico e acustico e un sistema di raccolta dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione e per gli impianti sanitari: una vera “scuola green”.

«Ci siamo ispirati alle strutture architettoniche di tipologia conventuale a due piani, con un grande chiostro-corte al centro, al quale si giustappongono le aule, i laboratori, la palestra, l’auditorium e gli spazi di aggregazione». Nel progetto al centro della corte si erge un albero di Morus alba (gelsobianco), molto diffuso nella zona e la copertura dell’edificio scolastico è pensata come “un tetto giardino” con piante da coltivare e pavimentazione drenante: «La nostra idea di tetto giardino prende spunto dall’hortus conclusus, tipica forma di giardino medievale legata soprattutto a monasteri e conventi».

I ragazzi hanno deciso autonomamente di rientrare a scuola anche nei pomeriggi, oltre il loro tempo curricolare, per poter ultimare il lavoro nei tempi stabiliti. Del resto la scuola che hanno pensato è un luogo di incontro e di scambio culturale, senza barriere, aperta al paese e alla collettività, fruibile anche fuori dall’orario scolastico, attrezzata con sala conferenze, teatro, biblioteca. Hanno immaginato aule accoglienti e funzionali, ricche di nuove tecnologie, e anche un osservatorio.

Il concorso era rivolto agli studenti di Liguria, Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta e Veneto; di 78 progetti iscritti, 15 sono arrivati in finale. La premiazione è avvenuta il 27 aprile presso l’auditorium Ance in via San Maurilio a Milano: i ragazzi di Pontevecchio si sono piazzati, ex aequo, al quarto posto.

Paola Mazzullo

www.paolamazzullo.it

 

Pubblicato il 5 maggio 2017 su Ordine e Libertà, pag.30