Il macellaio poeta di Loro Piceno si allena per conquistare Parigi.

È appena rientrato dopo 5 ore di allenamento in bicicletta PeppeCotto quando risponde al telefono: «Ho pedalato incontro al vento che soffiava fresco dai monti Sibillini, quelli cari a Leopardi, e sotto una bella pioggia battente per circa 130 kilometri» dice Giuseppe dell’Orso, in arte PeppeCotto, ridendo e sbuffando, bagnato e felice. Si sta allenando per conquistare Parigi, con la sua energia, il suo buon umore, le sue specialità marchigiane e le sue rime baciate. Vuole portare là la sua terra, per farla riscoprire ai turisti, bella come sempre anche dopo il terremoto che l’ha straziata.

Dal suo paese Loro Piceno, dove ha casa e bottega, fino al cuore della Francia sono circa 1400 kilometri. Partenza prevista il 14 luglio: «Il giorno della Rivoluzione Francese perché ci sono tante sfide da affrontare nella vita, tutte con allegria e la buona volontà». E aggiunge alle beatitudini citate nel Vangelo di Matteo “beati gli uomini di buona volontà perché di essi è il regno dei cieli”.

Ha anche rivestito, con i colori della bandiera francese, il manubrio della sua Wilier Triestina dell’ ’85, la stessa di quando correva, nei due anni da juniores e 4 da dilettante 2° serie, trent’anni fa. Poi racconta che la Wilier è una azienda fondata nel 1906 a Bassano del Grappa sull’acronimo di W l’Italia Libera e Redenta. «È la bicicletta dei bersaglieri!».

Partirà in solitario con uno zaino in spalla: «Sono autosufficiente e ho tanti amici che mi daranno ristoro e conforto durante il viaggio. Forse, fino a Rimini, mi accompagnerà Andrea Bertini. Trentadue anni fa, era il 16 giugno del 1985, stavamo correndo insieme, a Civitella di Chiana, quando Andrea si è ritirato e mi ha passato la sua borraccia: siamo diventati grandi amici». (Andrea Bertini è di Filottrano il paese natale del ciclista Michele Scarponi morto il 22 aprile, ndr.).

«Devo arrivare per domenica 23 luglio; ho un accredito per la tribuna da dove gusterò la conclusione del Tour de France. E sarebbe bello far gustare a tutti, o almeno far conoscere, il mio aperitivo un calice di Vino Cotto guarnito da una fetta di ciauscolo (un salume della tradizione contadina dell’entroterra umbro-marchigiano, ndr.) al posto della fetta di limone».

PeppeCotto, che è nato a Loro Piceno il 10 dicembre del 1968, è un vulcano di idee e di parole e di riferimenti e di ricordi. Di professione fa il macellaio (ma come si faceva una volta però, nel rispetto delle tradizioni, ci tiene a sottolineare) ma anche il cuoco, il cantante, il poeta e crea sculture con il lardo. E nella sua originale bottega, in via Regina Margherita, intrattiene i clienti suonando con le ossa ripulite e i coltelli da affilare.

Ma perché vuole andare in Francia? E perché in bicicletta?

«Sono iscritto al gruppo ciclistico del mio paese “Pedale Lorese” ma questo è una mia idea, è il mio viaggio, lo faccio per me e per la terra marchigiana, per la libertà che mi da la bici nell’ attraversare il mondo senza sporcarlo. Ho creato anche la mia maglia (nella foto) perché sono un artigiano e un libero pensatore. Per prepararmi ho ricominciato a correre, prima a piedi, poi passando ore e ore in bicicletta per preparare il fiato e i… glutei. ».

PeppeCotto ha un po’ meno lavoro in bottega dopo i terremoti di agosto e ottobre 2016; la sua cittadina, prima visitata da turisti italiani e stranieri, ora è desolata. Sembra che tutto sia vittima di un incantesimo silente sotto il peso della polvere sollevata dai calcinacci caduti.

«Voglio riprendere vita e voglio attirare un po’ d’attenzione su questi nostri territori devastati…».

«Ho scelto la Francia perché, a parte mia moglie francese, là ho degli amici che da quattro anni trascorrono le loro vacanze estive qui a Loro Piceno. Ci sono Fabrice e Laurent; è grazie a loro che vedrò la finale del Tour».

A sostenerlo moralmente e economicamente ci sono Matteo e Marta, titolari della storica Farmacia Cecchi; così come il presidente della Comunità montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti.

«Con Matteo Cecchi siamo andati a vedere tanti Giri d’Italia e quando correvo a piedi, nel ’94, l’ho anche coinvolto nella maratona di Venezia».

Incontrerà tanti amici lungo il percorso; a Senigallia lo aspetta Giuliano De Minicis, a Bologna sarà Carlo Tedeschi, ad Abbiategrasso ci sarà Andrea Escariotto. E a proposito di Abbiategrasso racconta: «Vengo ad Abbiategusto da dodici anni e ormai ho amici e grandi estimatori delle mie specialità marchigiane».

Ultima sosta in Italia sul Piccolo San Bernardo, da Diego Petit Jaques, dove si mangia la fontina; in Francia andrà all’avventura lungo un itinerario interessante attraverso la Bourgogne, la regione allegra con i suoi vini caratteristici e dove pascola la mucca bianca Charolaise simile alla “razza marchigiana”; costeggerà e corteggerà la Senna che lo condurrà a Parigi.

Brillante, estroverso, goliardico… non si può fare a mano di ridere alle sue battute semiserie: «Ogni essere emana una sua musica, con note diverse, il grande, il piccolo, il fantasioso, il rompicog… e tutte queste diversità fanno il mondo bello». E lui è sicuramente un artista fantasioso, con il suo cravattino forgiato nella cotenna di maiale, mentre serve i suoi ospiti a bottega o a tavola: «Abbasso le luci, metto la musica, colgo l’ispirazione e recito per me e per i miei amici, visto che di figlioli non ne ho, anche se ho fatto sempre l’amore in modo tradizionale… ho fatto anche tanto sport e ho condotto una vita sana. Mi diverto sorridendo e facendo sorridere».

Ti aspettiamo ad Abbiategrasso PeppeCotto!

Paola Mazzullo

www.paolamazzullo.it

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