Storie del tempo che fu – Intervista a Giuseppe Zanoni

Zanoni e i Pansanig da Rubecc

«A Gabriele e Caterina e alla loro nonna “Dita”, che quand’ero piccolo, mi raccontava queste storie» ha scritto Giuseppe Zanoni nel frontespizio del libro “Pansanig da Rubecc” pubblicato nel dicembre 2017. Un libro di brevi favole popolari, storielle ironiche e misteriose: «Frutto anche dei ricordi d’infanzia di molti robecchesi, che nel corso degli anni mi hanno raccontato con passione e nostalgia le storie tramandate dai nonni» commenta Zanoni, che ringrazia tutti coloro che gli hanno affidato le proprie memorie.

«Un tempo – racconta Giuseppe Zanoni, ex sindaco di Robecco sul Naviglio, che negli anni ottanta è stato anche assessore alla cultura – la vita in stalla era un momento di convivialità e di aggregazione sociale. Famiglie e vicini di casa trascorrevano insieme lente e lunghe serate; le donne cucivano e ricamavano, gli uomini aggiustavano attrezzati, i bambini ascoltavano le storie …» e già ci sentiamo trasportati dalla sua voce tranquilla in quegli ambienti caldi del fiato degli animali, nella penombra creata dalla “lumm” (lucernetta), con il profumo del fieno e l’odore degli animali ad ascoltare storie.

Raccontare è una passione che si tramanda; e mamma Giuditta e papà Angelo hanno narrato favole a Giuseppe che a sua volta lo ha fatto con i propri figli, la sera prima di metterli a letto o quando la pappa non voleva entrare in bocca. Giuseppe raccontava, per stupire, incantare, far sognare; ma anche: «Per educare i bambini. Una volta era proprio attraverso la narrazione romanzata di fatti di vita quotidiana che si spiegava la vita ai più piccoli; i racconti avevano un richiamo diretto alla morale comune, alla saggezza della vita popolare e al rispetto dei valori della vita. Insegnavano a distinguere tra il bene e il male».

È per salvaguardare un patrimonio culturale legato al mondo popolare contadino, oggi quasi scomparso, che ha raccolto alcuni pansanig nel libro, anche se sa che l’incantamento del racconto orale è più forte, e la voce è un mezzo estremamente potente per insinuarsi nell’immaginazione dei bambini.

Il libro, illustrato dal noto artista robecchese Francesco Quattrone, non è in vendita; Zanoni ne ha stampate 300 copie, da distribuire ad amici e appassionati di storia locale; affinché il rito del racconto permanga; affinché “pulènta e pèss in là amù adess” possa continuare a sancire la conclusione felice di quelle storie antiche, dove diavoli e streghe, folletti e esseri misteriosi popolavano la notte; affinché il tempo di “Al fuin ciapin” o “La pessa” o “Al lu da Bià e la gulpa da Maginta” o ”Tucc quei che podan” si dilati a comprendere il passato e il presente.

Per continuare a trovare parole per raccontare, seminando bellezza e sapienza.

Paola Mazzullo

www.paolamazzullo.it

 

In copertina i figli, Gabriele e Caterina che tiene il suo orsetto per mano, mentre si incamminano verso le Tre Fontane.