Il sogno di Patrizia e Daniela

Villa Gaia Gandini

Sulla sponda destra del Naviglio Grande, in una villa quattrocentesca dove il fascino della storia e dell’arte sono custoditi con dedizione e passione, si è avverato un sogno; il sogno di Patrizia d’Adamo e Daniela Testa.

Le due donne, un commercialista e un ingegnere, sono cognate e amiche e hanno condiviso un destino: sono state colpite da tumore al seno, nei loro primi cinquant’anni, a pochi mesi di distanza l’una dell’altra; sono state operate e adesso sfidano la vita con risoluzione e gioia. Il loro sogno è aiutare altre donne che hanno affrontato, o purtroppo affronteranno, la loro stessa sorte; e così giovedì 17 maggio in Villa Gaia Gandini la famiglia d’Adamo, proprietaria della villa, ha organizzato la prima edizione di un evento, che sarà ripetuto nel tempo, a sostegno della ricerca contro il tumore al seno.

Si stima che in Italia, nel 2018, siano circa 56.000 i nuovi casi di cancro della mammella, che rimane la principale causa di morte del genere femminile (circa 13.000 donne l’anno).

Patrizia e Daniela vogliono lanciare un messaggio importante: «Scegliere una buona Breast Cancer Unit, dove un team multidisciplinare possa seguire tutti gli aspetti inerenti il percorso diagnostico-terapeutico della malattia, è fondamentale per avere buone possibilità di guarigione. Gli specialisti senologi, oncologi, chirurghi plastici, radiologi, radioterapisti, medici nucleari, anatomo-patologi, fisiatri, fisioterapisti, psicologi lavorando insieme in modo integrato, aiutano ad affrontare al meglio la malattia». In Humanitas Patrizia e Daniela hanno trovato un ambiente specializzato di accoglienza e cura: «Una equipe fantastica, di straordinaria umanità, guidata dal professor Corrado Tinterri, direttore della Breast Cancer Unit».

Robecco sul Naviglio
Robecco sul Naviglio

Con questa prima serata a scopo benefico sono stati raccolti 15.910 euro; l’importo è stato direttamente e interamente devoluto a sostegno del progetto “Neonode” coordinato dal Professor Tinterri. «Si tratta di uno studio, affrontato in collaborazione con i centri di senologia più importanti d’Italia, per valutare la possibilità di evitare lo svuotamento ascellare dei linfonodi, nelle donne che eseguono chemioterapia prima dell’intervento. E’ il primo di questo genere in Europa» ha spiegato il professore, che ha poi indirizzato a tutte le donne un consiglio: sottoporsi a screening valutativi precoci è l’unico modo per affrontare al meglio l’insorgenza del cancro.

Robecco sul Naviglio

La serata si è svolta nell’incantevole cornice della villa e del parco ornato da antiche statue, in un clima sereno e confidenziale; la cena servita negli ampi saloni sovrastati da sorprendenti soffitti settecenteschi è stata scandita dalle note della tastiera e del sax di Beppe e Stefano De Palma. Poi sotto le volte del portico, nel cortile rinascimentale, i dolci sono stati accompagnati dalle parole di Patrizia e Daniela: «Ci riteniamo donne fortunate perché abbiamo avuto una famiglia meravigliosa che ci ha sostenute e incoraggiate. Il nostro sogno è poter continuare a contribuire alla ricerca contro il cancro per aiutare chi non è fortunato come noi». Patrizia ha poi ringraziato ospiti, collaboratori e fornitori che hanno risposto all’invito dimostrando grande umanità e sensibilità: «A tutti i presenti che ci hanno supportato, e sopportato, con donazioni e servizi va il nostro infinito grazie; a partire dall’Azienda Agrituristica La Barcella con Massimo Oldani che ha offerto tutti gli ottimi vini degustati, Le Gourmet di Tondini e Fabbrica di Idee per catering e allestimenti da fiaba, Beppe De Palma – Event Planner per l’incanto di musica e luci; Piero d’Orto per i servizi fotografici; gli agenti di Polizia Locale e il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Abbiategrasso Massimiliano Stefanelli».

Il sindaco di Robecco, Fortunata Barni, ha espresso piena condivisione dell’iniziativa: «Alla famiglia d’Adamo un grazie riconoscente per l’attenzione e la sensibilità dimostrata di fronte a tematiche così importanti».

Paola Mazzullo

Riquadro informativo: la Breast Cancer Unit di Humanitas ha ottenuto anche nel 2018, e per la settima volta, la riconferma della certificazione di qualità europea Eusoma (solo altre dieci Breast Unit hanno ottenuto la stessa certificazione in Italia).