Un posto occupato per non dimenticare

Riservare una sedia di legno, di metallo, di stoffa, o anche solo una porzione di panchina, uno sgabello, nei luoghi pubblici, per le strade, o nei negozi; riservare un posto in memoria delle donne che hanno perso la vita a causa di una qualsiasi forma di violenza.

Prima che un marito, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla vita di una donna, quella donna occupava un posto a teatro, a scuola, in metropolitana, nella società; questa campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, ideata nel 2013 da Maria Andaloro, prende avvio proprio da qui: riservare un posto a chi quel posto non può più occuparlo, affinché la quotidianità e l’oblio non ne cancellino la memoria.

L’amministrazione cittadina di Magenta, con l’assessore alle Politiche per la Parità di Genere Marzia Bastianelli, ha aderito al progetto e collocherà un “Posto occupato” per tutto il mese di marzo, durante alcune manifestazioni pubbliche: la seduta di giunta del 26 febbraio, gli spettacoli culturali e musicali al Teatro Lirico e in generale durante tutti gli eventi organizzati nell’ambito di “Non solo 8 marzo”. Una sedia “occupata” è stata sistemata anche nell’atrio del palazzo comunale; un gesto simbolico ma concreto.

La cittadinanza è stata contagiata da questa proposta e in tanti esercizi commerciali è comparso un “posto occupato”; le fila silenziose e pacifiche di chi vuol dire basta alle violenze, si allungano di giorno in giorno.

Tutti possono aderire alla campagna; le informazioni sono sul sito www.postoccupato.org

L’Amministrazione cittadina ha intenzione di creare un album fotografico dedicato, sulla pagina facebook del Comune, e ha invitato i sostenitori dell’iniziativa, a inviare una foto del “posto occupato” da loro creato all’indirizzo e-mail: coesione.sociale@comunedimagenta.it

Paola Mazzullo

L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 11 marzo 2016, pag. 46