Il fascino dell’invisibile

La rassegna “Il potere delle storie”, organizzata presso il Centro di narrazione e scrittura Rêv&Rie di Abbiategrasso, ha ospitato lunedì 2 maggio Marcello Fidanzio, professore alla Facoltà di Teologia di Lugano e ricercatore associato all’Ecole Biblique di Gerusalemme. Il professore si è presentato con una semplicità disarmante, ma a leggere il suo curriculum si rimane impressionati dalle competenze acquisite e dalle attività che svolge nonostante la giovane età: 41 anni. Il professore è anche direttore degli scavi di Qumran, tra coloro che collaborano allo studio dei 750 rotoli del Mar Morto. L’argomento della serata era “Raccontare l’invisibile” e il professor Fidanzio ha fatto percorrere un viaggio, dentro la storia della Bibbia e di quel che significa leggerla, a partire dal racconto della notte della Pasqua ebraica. Ha fatto assaporare il fascino del Libro per eccellenza. “Il più venduto al mondo, ma non il più letto. Ne selezioniamo sempre piccole parti e così facendo perdiamo il gusto del racconto nella sua interezza, la fascinazione di una storia che non è solo religiosa ma è umanamente importante. Per tutti”.

Una storia che ha permesso al popolo ebraico di sopravvivere e riconoscersi nei secoli, di mantenere salde le sue radici, anche senza una terra propria.

Ci racconta della potenza delle parole che coinvolgono il lettore per trascinarlo dentro la storia, dentro la vita, e lo rilanciano al di fuori del testo a cercare la propria storia, la propria vita, le proprie risposte.

Leggere la Bibbia è come aprire finestre sul mondo di quel passato che si srotola nel presente, attraverso azioni concrete che avvengono tra l’uomo e il Divino.

La Bibbia –osserva il professore– è il racconto di un popolo, di un “noi”, di una famiglia che tramanda le sue tradizioni, ma lo fa per raccontarci come vivere anche oggi”.

A sentirla raccontare così viene voglia tornare a casa e aprire quel libro e rileggerlo, ma viene anche il desiderio di riappropriarsi della storia delle nostre famiglie. Perché non si può vivere senza radici e senza storia.

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Paola Mazzullo

www.paolamazzullo.it

L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 6 maggio 2016, pag. 20