Il sì di Cantone

AntiCorruzione

“Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati” è la proposta di legge, presentata durante questa XVII legislatura, dall’Intergruppo, promosso da Benedetto Della Vedova, formato da 220 parlamentari.

Credo che una legalizzazione intelligente delle droghe leggere possa evitare il danno peggiore per i ragazzi, cioè entrare in contatto con ambienti della criminalità organizzata” ha detto Raffaele Cantone, il 19 agosto dalle pagine del Corriere della Sera. Cantone è un magistrato italiano, in aspettativa dal 27 marzo 2014, e attualmente Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Sarei contrario a una legalizzazione totale. Ci sono cose su cui la proibizione resta indispensabile; il proibizionismo sulle droghe pesanti è giusto” ha chiarito. Poi ha sottolineato che sono due gli aspetti importanti da non sottovalutare: primo, “evitare contatti di giovani con ambienti della criminalità organizzata“, secondo, “droghe leggere, controllate, probabilmente evitano interventi chimici che stanno portando anche alla tendenza all’assuefazione o al vizio. Quando comprano il fumo illegale, i ragazzi comprano schifezze trattate anche chimicamente. Io penso che questo trattamento sia fatto ad arte in modo che i ragazzi diventino dipendenti e, peggio, arrivino alle droghe pesanti”.

Ecco perchè, su questa proposta di legge, dice di essere “molto più laico e, per molti aspetti, favorevole a una vendita controllata e in qualche modo limitata“.

Alla domanda se la legalizzazione della cannabis possa togliere profitti alla criminalità organizzata, Cantone ha risposto: “Questo è il punto meno importante: con la cannabis la criminalità organizzata non guadagna molto. Il suo core business sono gli stupefacenti pesanti, non la cannabis”.

Aggiunge di aver costatato che il fenomeno, tra i ragazzini di oggi, è sempre più diffuso; infinitamente di più di quando era ragazzino lui. E si chiede: “Siamo sicuri che la politica proibizionista di questi decenni abbia funzionato?”.

 

Paola Mazzullo

www.paolamazzullo.it

L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 26 agosto 2016, pag. 5