Tanti curiosi per la canapa

Simona Lombardo

Quante cose da vedere, ascoltare e da assaggiare nella 533esima fiera dell’agricoltura: momenti di confronto, scambi, convivialità… e poi c’è il “Corner Canapa“!

Sono sei gli espositori della nuova filiera che riunisce agroalimentare e bioedilizia sul seminativo della canapa. Partiamo da Agricanapa Food di Brescia, una associazione nata per promuovere l’antica coltura della canapa e sviluppare una filiera corta che comprenda la coltivazione, la trasformazione e la commercializzazione del prodotto a livello locale; ce la presenta Federico Cremonini (no, non canta, se non sotto la doccia…!) che, con il fratello Stefano, ha iniziato a coltivare due ettari di canapa nel 2012; ora insieme ad altri agricoltori ne fanno circa 50 ettari, e continuano a sperimentare, aiutati da Leonardo Fini, agronomo.

Agricanapa e i Federico Cremonini
Agricanapa Food di Brescia

Dalla pianta si ricavano semi destinati a essere consumati interi oppure spremuti per ottenere olio e farina alimentari e steli da cui si separano fibra e canapulo per usi industriali.

E’ una coltura a basso impatto ambientale e poco esigente: migliora il terreno, soffoca le infestanti, richiede poca acqua e nessun fertilizzante, non necessita di pesticidi.

Il seme di canapa non contiene sostanze stupefacenti, glutine e colesterolo ed è considerato un alimento ad altissimo valore nutrizionale, ricco di proteine, acidi grassi polinsaturi, sali minerali e vitamine. Dallo stelo si ricavano fibre per tessuto; in campo tecnologico funge da isolante; il canapulo è utilizzato per produrre malte e calcestruzzi, mattoni e pannelli e come combustibile negli impianti a biomassa” racconta Federico Cremonini.

Sandro, del pastificio “Casoncelli di Longhena” a Capriolo, spiega che in azienda hanno introdotto la canapa da due anni, producono circa 9 tipi di pasta, sia semplice che ripiena; fanno parte della filiera agricola di Coldiretti nel bresciano e vendono nei mercati agricoli. “E’ una pasta rustica, molto integrale, con un sapore deciso; noi suggeriamo di condirla come i pizzoccheri con verdura, burro e formaggio, o in alternativa con il pesto“.

Sandro del pastificio Casoncelli di Longhena
Casoncelli di Longhena, Sandro

Poi racconta che per la fiera del gorgonzola hanno prodotto 6 quintali di tagliatelle e sono andate a ruba; mentre parla fa scaldare l’acqua, butta le tagliatelle e le condisce con il gorgonzola di capra de I Silos di Besate (e sono davvero più che buone, ndr.)

Formaggio di capra, Silos di Besate
I Silos di Besate, formaggi di capra

Il Birrificio Fratelli Trami
 di Capriano del Colle dal 2016 ha introdotto la birra artigianale alla canapa: “Dopo la fermentazione si aggiungono le foglie di canapa e le si lascia in infusione per ca. 20 giorni” raccontano Flora e Giuliano. Il prodotto in degustazione non è male, ma che non si pensi di ubriacarsi di “cannabis”

Dal 2015 in Liguria c’è Aldo De Michelis, che nella sua gelateria “Perlecò” (che significa leccarsi i baffi) ha inserito il gelato alla canapa e propone anche “canapesto” e “canapasta” e, per chi ama i famosi baci di Alassio, ci sono i “canabaci” con il 50% di canapa e il 50% di cioccolato; a Torino c’è Cannabitix che commercializza caffè, tè, birra, olio, grissini e farina alla canapa.

Pasta di canapa e grano senatore cappelli bio, olio, farina e seme decorticato arrivano da Terre basse di Mantova-KDM, il pastificio e l’azienda agricola sono a Cerignola; Michele Rizzini illustra il circolo virtuoso della canapa per una agricoltura sostenibile, parla del rinnovamento dei terreni, di abbattimento emissioni CO2, di prodotti biocompatibili e bioderivati e prodotti ad alto valore nutritivo; “E’ come riuscire ad ottenere: uovo, gallina e culo caldo -dice con spirito- perchè della canapa non si spreca nulla“.

Ma qualcuno è scettico e si chiede “ma se il nostro olio di oliva è il migliore al mondo perchè mai dovremmo usare olio di canapa?”

E poi, da sempre, c’è la canapa nell‘industria tessile; è Simona Lombardo titolare del laboratorio di tessitura a mano “L’arte nelle mani” di Cassinetta di Lugagnano che dice: “La canapa è forte, un po’ rigida e grezza; io cerco di lavorarla per renderla più fluida e morbida con eleganza e raffinatezza, anche tessendone i fili insieme a altri filati. All’inizio della mia carriera, in un vecchio baule della mia bisnonna, avevo trovato della canapa… sarà un destino?”.

 

 

Paola Mazzullo

www.paolamazzullo.it

L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 21 ottobre 2016, pag. 21