42 ragazzi pronti per il futuro alla “Leonardo da Vinci” di Robecco sul Naviglio

L’anno scolastico è agli sgoccioli e il 5 giugno, alla primaria “Leonardo da Vinci” di Robecco sul Naviglio, sono iniziati i saluti e si è fatta festa: i bambini hanno cantato, ballato, recitato poesie per ricordare tutte le esperienze condivise, i saperi acquisiti, le soddisfazioni guadagnate, le amicizie strette. Tanta allegria ma anche tanta commozione perchè oltre alla gioia delle vacanze in arrivo bisogna salutare gli amici che lasciano le elementari per avventurarsi, dopo l’estate, nel nuovo mondo delle scuole superiori di primo grado. I più piccoli hanno cantato in coro i loro saluti per i compagni.
Ma la festa era nelle mani dei quarantadue alunni delle quinte (A e B) che tra gag comiche e riflessioni serie hanno ripercorso la storia di cinque anni alla primaria.

Alunni classe quinta A della Leonardo da Vinci

Il tecnico del suono è stato Michaele Joyce Grittini, che con maestria ha mixato la colonna sonora per cadenzare i temi della festa, da “La vita l’è bella” di Cochi e Renato a “Aggiungi un posto a tavola “di Jonny Dorelli, passando dalla “Primavera” di Vivaldi. Proprio sulle note di questo concerto, gli studenti hanno illustrato come l’armonia della composizione sia creata da strumenti diversi che si accordano e interagiscono: anche loro lo fanno alla Leonardo da Vinci, crescendo insieme in armonia.

Tra le tante materie imparate, gli alunni hanno scoperto la bellezza del dialetto e hanno pensato di raccontare anche questa esperienza nel saggio di fine anno con “Gha voeuri bén al mé dialett” per dire, in un adattamento robecchese del sonetto di Ambrogio Donegana, poeta dialettale milanese: «L’é inscì bell… dentar gha se sènt la vus di nostr vecc, noni e bisnoni, di viv, di mort, da tucc i nost parent». Si sono cimentati con poesie, filastrocche, canzoni e brevi testi movimentati da scenette che hanno suscitato l’ilarità generale. E per chi non conosceva il dialetto, i ragazzi hanno tradotto in simultanea ogni battuta, orgogliosi e consapevoli di radici e tradizioni.
«Abbiamo imparato a imparare; per affrontare la vita! Grazie maestre!» hanno detto i ragazzi consegnando alle loro maestre un cartellone riempito di cuori colorati; poi tra battimani e urla di gioia, è proseguita la cerimonia di “Addio alle quinte” con la consegna del “tocco”, di una pergamena di diploma, una bella foto e la poesia di Elli Michler, dedicata dalle maestre ai ragazzi con l’augurio di trovare tempo per divertirsi e per ridere, per pensare agli altri, per essere contenti, per stupirsi e per guardare le stelle, per crescere e per maturare, per trovare se stessi.
E non poteva esserci augurio migliore per questi giovani, proiettati nell’adolescenza, chiamati a essere di giorno in giorno più vivi, più capaci di un destino inedito; chiamati a far fiorire le loro vite trasformando i sogni in passioni; chiamati a essere cacciatori di bellezza e di bontà.
A chiudere il pomeriggio di festa il tradizionale lancio del “tocco” e la merenda con gelato e fragole. E poi … buone vacanze!
Paola Mazzullo
www.paolamazzullo.it