Il recupero di antiche varietà di frumento

GLI UNDICI GRANI ANTICHI

La storia me la racconta Massimiliano Radice che sono andata a trovare presso “L’Aia Agriturismo” un antico, storico casale sulla riva del Naviglio, a Cassinetta di Lugagnano, nato per creare un sistema agricolo e agrituristico che operi nel totale rispetto dell’equilibrio ambientale, il più possibile ecologico.

Tutta la produzione agricola avviene seguendo il ritmo delle stagioni, nel rispetto dell’equilibrio ambientale, in modo naturale, senza l’uso di sostanze chimiche (certificazione biologica ICEA nr. IT BIO 006 C754 da ottobre 2012), utilizzando la rotazione delle coltivazioni, le consociazioni dei vegetali, la lotta biologica, la pacciamatura e i macerati di erbe come metodi di prevenzione e difesa dei prodotti.

Un micro ecosistema affascinante gestito da persone di grande integrità morale che credono fermamente nel valore dell’agricoltura biologica, nella sostenibilità ambientale.

Parliamo dei 10.000 anni di agricoltura, di un uomo che da cacciatore/raccoglitore diventa sedentario, conserva il cibo in vasi cotti nei forni, macina il grano, produce farina e … sforna il pane. Poi la storia di tutte le lotte per migliorare la qualità e la quantità del cibo.

Una storia che si snoda fra carestie e opulenza, desertificazione e nano tecnologie, tra Ogm sì e Ogm no, quote protette, Slow Food, produzioni Biologiche, sicurezza alimentare.

Un bisogno primario, quello del cibo, che diventa anche business mediatico.

Le persone oggi sono sempre più interessate al valore biologico e calorico del cibo, amano conoscerne la storia e l’origine, le tecniche di produzione, ma anche conoscere le curiosità spicciole ad esso legate.

E se la natura impiega secoli per modificare se stessa, l’uomo le da una mano accelerando alcuni processi ed ecco, per esempio, spiegata la nascita di “Creso” datata 25 ottobre 1974, una cultivar (Triticum durum) autunno-primaverile medio precoce; ottenuta mediante ibridazione e successiva selezione ad opera CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare) che in pochissimo tempo rivoluziona la cerealicoltura italiana. (Incrocio di un frumento duro del Centro Internacional de Mejoramiento de Maiz y Trigo con una linea mutante indotta da una combinazione di neutroni e raggi gamma nel frumento “Senatore Cappelli”). Una cultivar che ha tutti i numeri per vincere sulle altre varietà: più produttiva, precoce, stabile qualitativamente, ricca di glutine. In più la pianta è molto più bassa delle altre, sempre minacciate da vento e pioggia. Buona parte della produzione mondiale di frumento duro è ottenuta da cultivar derivate dalla Creso.

Ma la storia del nostro pane non comincia e non finisce qui: nelle Università si continua a lavorare sulla selezione di piante resistenti a stress abiotici e biotici; su metodi innovativi per debellare vecchi e nuovi agenti patogeni e parassiti delle piante; sulla innovazione nella produzione e utilizzazione di energie alternative e sulla riduzione dei consumi energetici nel settore delle produzioni agro-alimentari; ma anche e direttamente sul territorio, con l’aiuto della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, nasce il DESR (Distretto di Economia Solidale Rurale) del Parco Agricolo Sud Milano che propone antichi sistemi di agricoltura con la finalità di salvaguardare e trasformare (nel senso della sostenibilità) il suolo agricolo con l’iniziativa “Filiera del pane”.

Il primo agricoltore a raccogliere la sfida è la dott.ssa Anna Baroni con la sua Azienda Agricola a Cassinetta di Lugagnano.

Anna, il marito Massimiliano, il figlio Enea sono ora impegnati ad ascoltare la loro terra, a praticare la rotazione delle culture, a lasciare a riposo i terreni, e dall’ottobre 2012, aderendo all’iniziativa della “filiera del pane, hanno seminato sperimentalmente undici grani antichi di frumento con la partecipazione della Filiera di Albairate e della facoltà di Agraria di Milano.

Li hanno seminati misti sullo stesso terreno, per arrivare a trovare il miglior frumento per ogni tipologia di terreno, per innescare una vera “selezione naturale. Sarà il terreno a scegliere il seme che potrà meglio essere custodito, cresciuto, valorizzato. Un’operazione dal grande valore culturale e sperimentale. Tanto più che L’aia Agriturismo fa parte delle Fattorie didattiche della Regione Lombardia, delle Fattorie Didattiche del Parco del Ticino e delle Fattorie del Panda, e tutte queste cose le potrà spiegare e far vivere ai bambini e agli adulti che vorranno scoprirle.

Grazie al lavoro di agricoltori e seed savers, le antiche varietà di frumento tornano a farsi farine. Si tratta di esperienze limitate, a carattere locale, ma che hanno un fascino nuovo che riscopre l’antico operare dell’uomo in accordo con la natura; e… per la semina di quest’anno altre 5 cascine del territorio abbiatense/magentino si sono unite alla sperimentazione.

L’Aia Agriturismo oggi produce e commercializza: cereali biologici, farine di grano tenero, integrali o semintegrali, di mais e semintegrale degli 11grani antichi, frutta e verdura di stagione, erbe aromatiche officinali e spontanee della nostra campagna.

E lo slogan “mangiare bene per vivere bene”, nella sua apparente banalità, ci dice che per ritrovare la forma fisica e la salute, bisogna ritrovare il gusto per la buona tavola, per il cibo genuino, per un mangiare equilibrato, conviviale, trasversale, duttile.

Paola Mazzullo

L’articolo è stato pubblicato su La Libertà del 28 Novembre 2014, pag. 46