Sanità: una analisi dal centro studi Kennedy di Magenta

Magenta Kennedy Invernizz

Presentata, il 24 ottobre, una iniziativa del Centro Studi “John F. Kennedy” di Magenta: la realizzazione di un convegno sul tema dell’organizzazione del sistema dei servizi di tutela della salute dell’Azienda Ospedaliera di Legnano (ora Azienda socio-sanitaria territoriale dell’Ovest Milanese), con i presidi di Cuggiono, Magenta, Abbiategrasso.

Ambrogio Colombo, nell’illustrare i 50 anni di attività del centro “Kenndy”, di cui è presidente, dice: “Benché io abbia raggiunto la quarta età, sono felice di potere essere ancora utile alla comunità, operando con un gruppo di giovani decisi a impegnarsi per il bene del territorio e delle città nell’approfondire temi di attualità che riguardano il nostro territorio”.

Il “Kennedy” pubblica una rivista, I Quaderni del Ticino, di cui oggi è capo redattore Renzo Bassi, che inaugura una nuova stagione forte delle esperienze maturate in questi decenni: “I Quaderni del Ticino offriranno ai cittadini spunti sulle tematiche del lavoro, della sanità, dell’ambiente e della cultura, continuando a fare ricerca, informazione e formazione“.

Ai fini della preparazione del convegno di dicembre sono stati consegnati, ai 50 comuni che appartengono agli ambiti distrettuali di Legnano, Castano, Magenta e Abbiategrasso, 900 questionari; saranno sindaci, assessori e consiglieri comunali, in quanto soggetti rappresentativi delle comunità locali, a rispondere alle domande sulla validità dei cambiamenti introdotti nel sistema sanitario locale, per verificare se le riforme hanno prodotto un miglioramento oppure un peggioramento della qualità della salute.

Rodolfo Vialba, sindacalista, illustra alcuni dei cambiamenti che si sono verificati nell’organizzazione del sistema sanitario, dal 1997 al 2013, anni in cui è stata effettuata la riforma del sistema sanitario regionale, dalla giunta regionale Formigoni (L.R. 31 del 1997). “Occorre valutare quanto l’attuale organizzazione dei servizi risponda al bisogno e alla domanda di salute sul territorio locale e regionale. Le riforme, che nella loro logica sono ottime, sembrano talvolta un bel libro di sogni; spesso non riescono a diventare strumenti di programmazione, sviluppo e governo efficienti a causa di sistema attuativo impreciso”.

Il team del centro studi sta analizzando i dati pubblicati da Regione Lombardia fino al 2013 (ultimo anno disponibile): ” La pur indispensabile razionalizzazione dell’Azienda Ospedaliera di Legnano, con i presidi di Legnano, Cuggiono, Magenta e Abbiategrasso, è avvenuta in misura molto maggiore rispetto alla media regionale: per esempio la riduzione dei posti letto è stata di 13,44 punti percentuali superiore al dato regionale (39,5% rispetto al 26,12% della media lombarda) “ – sottolinea Vialba.

E’ il sindaco di Magenta, Marco Invernizzi, che parla di come tanti cittadini siano purtroppo ignari e/o rassegnati rispetto ai cambiamenti in atto: “Non bisogna lasciarsi sfuggire l’importanza della tutela dei presidi ospedalieri. Il Comune, che è l’ente locale che cura gli interessi e promuove lo sviluppo della propria comunità, ha il dovere/diritto di rappresentare le necessità per la tutela della salute, ma serve il sostegno attivo dei cittadini. Se sempre più servizi sanitari vengono dislocati, ne consegue un impoverimento del territorio e i medici sceglieranno di spostarsi altrove; la qualità dei servizi rimasti diminuirà. Senza contare che serve un corretto adeguamento dei servizi di trasporto pubblico per raggiungere le strutture sanitarie.

Il sindaco prosegue affermando che: “Non vogliamo fare polemica, ma non vogliamo stare zitti davanti a ciò che non ci convince. Abbiamo chiesto che Regione e Città Metropolitana rendano esplicite le linee guida della politica sanitaria territoriale e chiediamo che i sindaci abbiano voce in capitolo nelle decisioni sul proprio territorio!“.

Basta pensare che la programmazione locale è predisposta dai direttori generali: quello dell’Azienda Ospedaliera è approvato senza che la legge preveda la partecipazione di chi è presente sul territorio e rappresenta le comunità locali, mentre quello della ASL (ora sostituite dalle Ats) è approvato con il parere della conferenza dei sindaci composta da 5 sindaci su 71 comuni.

Giuseppe Imbalzano, ex direttore sanitario, dice: “L’attività delle strutture pubbliche nella regione Lombardia ha registrato un incremento del 70% ma in questo territorio è aumentata solo dell’ 8%; mentre le strutture private hanno fatto segnare un + 565%. Questi dati evidenziano che si è rotto un sistema; l’organizzazione non risponde più alle necessità, manca un progetto socio sanitario territoriale organico; il cittadino non protesta neanche più per i disservizi che subisce, si rivolge direttamente al privato”.

E prosegue considerando che anziché ridurre i posti letto nella sanità pubblica, si dovrebbe ridurre il numero dei malati, facendo buona prevenzione, per migliorare le condizioni di vita e, certamente, anche abbattere i costi della sanità.

Occorre iniziare, o riavviare, un processo di avvicinamento del cittadino alle problematiche sanitarie; ben venga il convegno/confronto su questi temi, organizzato dal “Centro Kennedy”.

Paola Mazzullo

www.paolamazzullo.it

L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 28 ottobre 2016, pag. 34