In questa torrida estate tanto si sta parlando della riapertura dei navigli a Milano; il primo cittadino meneghino Giuseppe Sala promette l’avvio dei lavori per il 2018, con una previsione di spesa di 150 milioni di euro per i primi due kilometri di canali riscavati. L’acqua tornerà a scorrere dalla Martesana a Melchiorre Gioia, da San Marco alla conca dell’Incoronata e da Francesco Sforza al Policlinico (forse nel 2022, ndr.) e intanto nei territori da Tornavento a Abbiategrasso continuiamo a godercela. Da 1000 anni circa.
Grazie all’organizzazione e all’intraprendenza dell’abbiatense Antonio Monteduro, nel 2011, era ripartita una gara appassionante e straordinaria, una nuotata tra le sponde del Naviglio Grande, sull’asta che da Abbiategrasso raggiunge Milano: la Gran Fondo del Naviglio; che era stata istituita nell’agosto del 1895 per celebrare la nascita della prima squadra pallanuotistica di Milano.
E quest’anno Monteduro ci regala un’altra sorpresa. Ci sarà il promotore della squadra “Italian Dolphins”, Walter d’Angelo, a nuotare nelle acque del Naviglio.
Milanese classe 1962, istruttore di nuoto e soprattutto maestro di salvamento, ha già sfidato le acque libere, in solitaria o in compagnia degli Italian Dolphins, numerose volte.
Nel 2011 con i Delfini, ha percorso i 43 kilometri della Manica in 12 ore e 39 minuti; nel 2013, ha nuotato in solitaria per 25 kilometri, percorrendo per 6 volte consecutive lo Stretto di Messina, da una sponda all’altra, nel tempo record di sette ore e 35 minuti; nel 2015, in team, quarantotto ore e trenta minuti per i 180 kilometri che, nel mar Tirreno, separano l’Isola del Giglio dalla Maddalena.
Walter aveva già scoperto il Naviglio, in occasione della Gran Fondo, negli anni passati e nel 2016 ha nuotando i 21 kilometri in 3 ore, 18 minuti e 01 secondi.
«Sono sfide con me stesso, per mettermi alla prova, per dimostrare che il corpo umano è una macchina perfetta e che allenato nel modo giusto può compiere imprese impensabili» ha detto Walter D’angelo che il 2 settembre si cimenterà, in solitaria, con i 55 km che separano Tornavento dalla Darsena di Milano. Per essere precisi il Naviglio è lungo 49990 metri e quindi, arrivato in Darsena, il Delfino effettuerà più passaggi intorno alle boe posizionate ad hoc, per completare i 55 kilometri necessari a battere il record stabilito nel 1914 da Carlo Caviraghi, che in 8 ore e 1 minuto aveva nuotato per 52 kilometri.
Il via all’impresa sarà dato alle 9 in punto, a Turbigo, dal sindaco Cristian Garavaglia, e Walter D’Angelo si tufferà nei 19 gradi del Naviglio, senza muta. Le sue poderose bracciate risuoneranno nei comuni di Turbigo, Robecchetto con Induno, Castelletto di Cuggiono, Bernate Ticino, Boffalora, Magenta, Robecco, Cassinetta, Albairate, Abbiategrasso, Vermezzo, Gaggiano, Trezzano, Corsico, Milano dove è previsto l’arrivo verso le 17; una nuotata da completare entro 8 ore per tentare di stabile un nuovo “world guiness”.
A organizzare la traversata a nuoto in solitaria ci ha pensato Monteduro con la sua associazione “Tornavento”, registrata alla Camera di Commercio di Milano, affiliata CSE, iscritta al CONI e all’albo delle associazioni di Abbiategrasso; firmando anche un protocollo con il Demanio del comune di Milano e Città Metropolitana. Per seguire Walter, Monteduro ha coinvolto un gommone di salvamento, una moto d’acqua con lettiga, l’organizzazione di Fabio Battaglia. Su strada li seguirà la Croce Verde di Vigevano.
E il 2 settembre, bracciata dopo bracciata, Walter conquisterà la Darsena di Milano.
Paola Mazzullo
Articolo pubblicato su La Libertà di venerdì 11 agosto 2017 pag. 29