Per depurare … a Morimondo

Era l’8 agosto del 2005 quando, con delibera di giunta numero 59, veniva approvato il progetto esecutivo per il prolungamento del collettore fognario esistente e la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione delle acque reflue nel comune di Morimondo.

La convenzione, per il finanziamento delle attività di progettazione, fu stipulata tra ATO Provincia di Milano e il comune di Morimondo. La somma stanziata era di 1.115.000 euro ma i fondi ATO rimasero bloccati a causa delle norme sul patto di stabilità; il progetto, che aveva già ottenuto il parere favorevole dell’Arpa e dal Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino, ha quindi aspettato circa 10 per essere realizzato e completato. Sabato 16 luglio 2016 è stato finalmente tagliato il nastro inaugurale dell’impianto di depurazione a Morimondo; “Un impianto innovativo e all’avanguardia, al servizio dell’ambiente –ha sottolineato il presidente del gruppo CAP, Alessandro Russo– realizzato grazie alla tenacia dell’amministrazione e alla competenza di CAP. Un impianto che ha visto oltre 1 milione di euro di investimento e 2 anni di lavori”.

Al termine del processo di depurazione classico a fanghi attivi, con grigliature, vasche di dissabbiatura e disoleatura, vasche di ossidazione biologica, di sedimentazione e di disinfezione, è prevista la fitodepurazione che è il vero fiore all’occhiello del progetto: un sistema di trattamento naturale delle acque, che riproduce il principio di autopurificazione tipico degli ambienti acquatici.

Accanto alla roggia Zamarca è stata ricostruita una zona umida di 4.200 metri quadrati che, oltre a realizzare un filtro ambientale, fra lo scarico dell’impianto e il corso d’acqua, migliorerà la qualità dell’ecosistema del territorio.

“Le piante utilizzate in questo sistema, e che si trovano nei nostri fossi, sono: il Phragmites o cannuccia di palude, che funge da pompa di ossigeno fino in profondità grazie ai lunghi rizomi; la Tifa con le sue foglie lunghe simili a una spada, la lenticchia d’acqua (Lemma minor) una pianta galleggiante con piccole e tondeggianti foglie verdi chiare; con il loro apparato radicale assimilano le sostanze inquinanti, come azoto e fosforo, e restituiscono acqua pura”, spiega Pier Carlo Anglese di Cap Holding.

La progettazione dell’impianto è partita nel 2013 con la sistemazione dell’intero sistema fognario comunale e la costruzione di due collettori per mettere a norma la rete; il sindaco Marco Marelli e i tecnici CAP spiegano: “Il depuratore rappresenta uno degli impianti più avanzati in Italia. E’ un concentrato delle migliori tecnologie di depurazione oggi disponibili sul mercato e integra soluzioni ad alto tasso di sostenibilità ambientale. L’area verde che circonda l’impianto, con essenze autoctone, riduce l’impatto visivo, e la fitodepurazione garantirà che l’acqua restituita all’ambiente sia di massima qualità”.

Morimondo è una zona pregevole dal punto di vista naturalistico, ambientale e idrografico e l’impianto realizzato dovrebbe salvaguardarne tutti gli aspetti. “Questi sistemi di fitodepurazione richiedono però una superficie molto grande per essere realizzati- spiegano i tecnici – ed è quindi possibile progettarli solo su impianti di piccole dimensioni”.

Il territorio di Morimondo si estende in una splendida vallata per 27 kilometri quadrati, gli abitanti che usufruiranno dell’impianto son circa 1800 tra Morimondo e la frazione di Fallavecchia; l’impianto ha una portata di 75 metri cubi all’ora e raccoglie gli scarichi fognari di case e aziende, oltre alle acque piovane più inquinate.

La cerimonia di inaugurazione era aperta al pubblico, che ha potuto così scoprire funzionamento e aspetti tecnici del nuovo impianto, e dissetarsi con acqua fresca naturale e gasata dal water truck (un furgone attrezzato, una sorta di casa dell’acqua ambulante) utilizzato per l’occasione.

Paola Mazzullo

www.paolamazzullo.it

L’articolo è stato pubblicato su Ordine e Libertà del 22 luglio 2016, pag. 28